L’ipofisi è una ghiandola localizzata in una piccola cavità della superficie superiore dell’osso sfenoidale, nota come sella turcica. Ha un diametro trasversale di circa 13 mm, antero-posteriore di 9 mm e verticale di 6 mm. È costituita da due lobi: uno anteriore ed uno posteriore. La fossa ipofisaria occupa la parte centrale del corpo dell’ osso sfenoidale. Anteriormente è in rapporto con il tubercolo della sella ed ai processi clinoidei anteriori, posteriormente al dorso della sella ed ai processi clinoidei posteriori, lateralmente al seno cavernoso che contiene vene, il tratto intracavernoso della carotide, il nervo abducente (VI), i nervi oculomotori (III), il trocleare (IV) e le prime due divisioni del nervo trigemino (V). Direttamente sopra la ghiandola ipofisaria e davanti al suo peduncolo si trova il chiasma ottico. Il peduncolo ipofisario collega l’ipotalamo all’ipofisi. L’ipofisi controlla la secrezione ormonale (prolattina, GH, ACTH, LH-FSH e TSH). Queste sostanze hanno un ampio range di effetti sul metabolismo, crescita e maturazione, riproduzione sessuale ed altre importanti fuzioni dell’organismo.

Si tratta di un tumore benigno, a lenta crescita, a partenza da una porzione della ghiandola ipofisaria. La maggior parte degli adenomi ipofisari cresce nei due terzi anteriori della ghiandola (adenoipofisi). Gli adenomi vengono classificati: in base alla secrezione in secernenti e non secernenti (la maggioranza sono secernenti e vengono ulteriormente classificati in base all’ormone secreto) ed in base alle dimensioni in:microadenomi (< 10 mm) e macroadenomi (tra 10 mm e 20 mm) e adenomi giganti (> 20 mm):

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RM cerebrale: proiezioni coronale e sagittale. Il macroadenoma è segnalato con il puntino rosso

microadenoma

RM cerebrale: proiezioni coronale e sagittale. Il macroadenoma è segnalato con il puntino rosso

La maggior parte dei tumori rimane silente. In alcuni casi comunque il progressivo aumento determina importanti problemi ormonali e neurologici.Gli adenomi ipofisari hanno una varietà di manifestazioni cliniche dovute ai disturbi endocrinologici e/o all’effetto massa. Come già sottolineato, classicamente, gli adenomi si distinguono in due gruppi: secernenti (o funzionanti) e non secernenti (non funzionanti).

Adenomi Secernenti:

GH-secernenti: elevati livelli dell’ormone della crescita (GH) e del fattore di crescita GH-dipendente (IGF-1) provocano gigantismo nei bambini (evenienza molto rara) ed acromegalia negli adulti. L’acromegalia si può manifestare con: aumento di volume delle mani e dei piedi, aumento di peso, prognatismo, macroglossia, iperidrosi, ipertensione arteriosa, cefalea, dolori articolari, cardiomiopatia acromegalica.

 

Adenomi non secernenti:

Si manifestano per l’effetto massa sulle strutture circostanti. Pertanto si tratta molto spesso di macroadenomi.

Compressione su chiasma ottico: calo del visus e riduzione del campo visivo (es. emianopsia bitemporale);
Compressione sulla ghiandola ipofisaria: svariati segni di ipopituitarismo (ipotiroidismo, ipoadrenalismo che si manifesta con facile stancabilità ed ipotensione ortostatica, ipogonadismo che provoca amenorrea, calo della libido, infertilità e raramente diabete insipido);
Compressione sul seno cavernoso: interessamento dei nervi cranici (III, IV, V1, V2, VI): ptosi, dolore facciale, diplopia.
Diagnosi

L’indagine neuroradiologica per eccellenza è la Risonanza Magnetica Cerebrale con mezzo di contrasto. Gli esami endocrinologici valutano le eventuali alterazioni ormonali. I deficit visivi e campimetrici devono essere quantizzati con accurata visita Oculistica.

 

Trattamento

Per quanto riguarda gli adenomi ipofisari prolattino-secernenti prioritaria risulta la terapia medica per ridurre le dimensioni del tumore e la secrezione ormonale. Solo nel caso di insuccesso della terapia farmacologia può essere preso in considerazione l’intervento chirurgico. Per gli altri adenomi scernenti l’inquadramento medico è pur sempre indispensabile, ma in presenza di disturbi ormonali l’intervento chirurgico è praticamente indispensabile. Nel caso di adenomi ipofisari non secernenti l’indicazione all’intervento viene data in presenza di segni riferibili all’effetto massa dell’adenoma sulle strutture circostanti. La completa rimozione chirurgica è lo standard di trattamento per i tumori non controllati dalla terapia farmacologia. Talvolta può essere necessario un trattamento radiochirurgico post-intervento con tecnica stereotassica. Dopo l’asportazione chirurgica il paziente dovrà essere comunque seguito attentamente in ambiente endocrinologico.

La prognosi è sicuramente buona. In ogni caso il trattamento dell´eventuale residuo, specialmente per quanto riguarda gli adenomi secernenti, dove la radicalità chirurgica sarebbe d´obbligo, può essere affrontato con radiochirurgia. Ed inoltre rimane imprescindibile la stretta collaborazione tra neurochirurgo ed endocrinologo.