Le FISTOLE ARTEROVENOSE DURALI (FAVD) sono generalmente conseguenza di insulti flogistici o traumatici. Si sviluppano nel contesto delle meningi, in rapporto diretto con la dura madre o nello spazio peridurale o sottodurale. Le FAVD rappresentano il 10-15% di tutte le malformazioni vascolari arterovenose intracraniche e constano di uno shunt angiodisplastico più o meno esteso, alimentato da arterie meningee e drenato da vene intracraniche di vari distretti. Lo shunt può avere ricadute emodinamiche più o meno rilevanti e si associa, in circa il 30% dei casi, a una trombosi venosa; questo dato tende ad avvalorare l’ipotesi di una genesi secondaria a una trombosi o a un processo tromboflebitico. Si sviluppano in sedi diverse, con predilezione per alcune aree della base cranica, motivo per il quale in passato sono state classificate con un criterio che le suddivide in base al drenaggio venoso (seni durali, vene meningee, vene superficiali, vene profonde). Le FAVD con drenaggio sinusale sono suddivise a loro volta in:

  1. un gruppo antero-inferiore, caratterizzato dal drenaggio nei seni cavernosi, nei seni petrosi o nei seni sfeno-parietali;
  2. un gruppo postero-superiore, caratterizzato dal drenaggio nel seno sagittale superiore, nei seni trasversi e nei seni sigmoidei

 CLASSIFI CAZIONE DI COGNARD DELLE FAVD

GRUPPO DRENAGGIO VENOSO

  • I Drenaggio diretto in un seno durale con flusso anterogrado
  • II IIA: drenaggio in un seno con reflusso retrogrado senza reflusso piale;
  • IIB: drenaggio in un seno con reflusso piale;
  • IIA+B: drenaggio in un seno con reflusso retrogrado sia nel seno che nelle vene piali
  • III Drenaggio diretto in una vena corticale con flusso retrogrado
  • IV Drenaggio in una vena corticale con dilatazione o aneurisma venoso
  • V Drenaggio in vene perimidollari

Le FAVD endocraniche, contrariamente a quelle spinali, trovano indicazione elettiva nella terapia endovascolare. L’obiettivo da conseguire è l’occlusione della fi stola e della base del drenaggio venoso; le deafferentazioni parziali non portano alcun beneficio e tendono a complicare ulteriormente la fi stola, aumentandone il rischio di complicanze. L’embolizzazione può essere effettuata con due modalità: per via arteriosa o per via venosa retrograda. Il trattamento per via arteriosa mediante microcaterismo selettivo delle afferenze meningee prevede l’impiego di embolizzanti fluidi (polimero di alcol etilen-vinilico) da iniettare fi no al versante venoso. Questa modalità non è applicabile in tutti i casi per le difficoltà di raggiungere il punto ideale di embolizzazione ed è gravata da un rischio di complicanze da danno ischemico dei nervi periferici. La modalità terapeutica per via venosa retrograda è finalizzata all’occlusione del tratto di vena sede degli shunt AV, con rilascio di spirali staccabili secondo il principio che la vena di drenaggio della FAVD non partecipa al drenaggio cerebrale e che l’occlusione di questa non comporta un significativo rischio emorragico. Le indicazioni chirurgiche nelle fi stole durali rimangono appannaggio di quelle a localizzazione spinale ed è un dato ormai accertato che le FAVD non rispondano alla terapia radiochirurgic